Sarasvatī


(Illustrazione su commissione)
Sarasvatī è venerata sin dall'epoca vedica come dea della conoscenza e delle arti, della letteratura, della musica, pittura e poesia.
Anticamente venerata come divinità fluviale Sarasvatī è sempre stata associata alla fertilità e alla prosperità, perdendo poi nell'epoca post-vedica, il suo status di divinità fluviale, cosicchè il suo nome, "colei che scorre", fu applicato al pensiero e alla parola, associandola alle arti letterarie e figurative.

Sarasvatī viene spesso rappresentata con quattro braccia che rappresentano rispettivamente la mente, l'intelletto, la coscienza e l'ego, i quattro aspetti della persona coinvolti nell'apprendimento.

Le sue mani reggono:
I Veda, che rappresentano l'universale, divina, eterna e vera conoscenza;
Un mālā di perle bianche, che rappresentano il potere della meditazione e della spiritualità;
Un'ampolla di acqua sacra, che rappresenta la forza creatrice e purificatrice;
Una vina, che rappresenta le arti.
Nella mia illustrazione ho voluto rappresentare la dea dandole una chiave più personale, sostituendo i tradizionali simboli con delle iconografie più moderne ed occidentali.
Al posto dei Veda abbiamo un libro 'universitario';
Le perle bianche sono state sostiuite da una matita, simbolo di elevazione spirituale realizzata attraverso la creatività;
Al posto dell'ampolla abbiamo un bicchiere di vino, 'nettare degli dei' o più ingenuamente placebo purifiucatore dei propri peccati;
E la vina è stata sostituita da una chitarra classica.


La strada ai suoi piedi è quella percorsa dall'uomo che la segue alla ricerca dell'elevazione spirituale attraverso l'uso della conoscenza e della arti.
Sarasvati